La dieta chetogenica fa bene se utilizzata nel modo giusto
La dieta chetogenica fa bene se utilizzata nel modo giusto! L’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo di una dieta chetogenica dipende da persona a persona e dal momento della vita che stiamo trascorrendo.
Come nasce la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica è una dieta utilizzata fino dagli anni ’20 come trattamento per l’epilessia non trattabile con terapie mediche e farmacologiche.
Solo successivamente, i medici hanno iniziato ad utilizzare la dieta chetogenica come trattamento dietoterapico per curare l’obesità. Il medico che iniziò a studiare questo approccio fu il Prof. Blackburn dell’Università statunitense di Harvard, negli anni ’70.
Ad oggi viene utilizzata anche per riequilibrare squilibri ormonali, dislipidemie, sindrome metabolica, trattare il fegato grasso, alcuni tipi di infertilità, alcune patologie neurodegenerative, cefalee, alcuni tipi di tumori e per i danni cerebrali postraumatici.
Inoltre, stanno emergendo sempre più studi sull’effetto benefico che questa dieta avrebbe per ristabilire alcuni tipi di disbiosi intestinale e per migliorare le performance sportive in alcuni tipi di sport.
Come tutti trattamenti terapici e dietoretapici, la dieta chetogenica ha pro e contro e deve essere utilizzata secondo il principio della nutrizione di precisione, cioè valutando i parametri metabolici, genetici, microbiologici e fisiopatologici della persona.
Come funziona la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica produce benefici simili al digiuno attivando delle vie metaboliche presenti durante il digiuno. Questo tipo di alimentazione altera il metabolismo che normalmente utilizziamo come fonte energetica, cioè quello che utilizza il glucosio, per smobilizzare i grassi. Infatti, se diminuiamo l’introito di zuccheri il nostro organismo inizia ad utilizzare gli acidi grassi come fonte energetica attraverso la produzione di corpi chetonici.
La chetogenica classica consiste in una dieta ricca di grassi e povera di proteine e di carboidrati, con calorie limitate. Esistono, però, molte varianti della dieta chetogenica che vanno dalla VLCKD a forte restrizione calorica fino alle chetogeniche normocaloriche o una dieta intermedia a basso contenuto di carboidrati. La dieta chetogenica, se fatta bene, non è una iperproteica, ma anzi in base alle caratteristiche della persona si possono modulare le proteine in modo da rimanere in normoproteica.
La cosa importante è valutare le caratteristiche delle persone in anticipo per poter impostare un percorso personalizzato e adatto alla persona.
Quali sono in sintesi i pro e contro della dieta chetogenica?
PRO:
- Placa la fame
- Mantiene la massa magra anche durante dimagrimenti importanti
- Può essere modulata in base alle caratteristiche della persona (si consigliano anche approfondimenti genetici ad hoc per capire come impostarla in modo corretto)
- Permette di creare un deficit calorico senza soffrire la fame
- E’ possibile impostarla anche in versione vegetariana
CONTRO:
- Possibile presenza di sintomi fastidiosi nei primi giorni di transizione (esistono strategie per modularli)
- Non tutti possono fare la dieta chetogenica
- Sconsigliabile farla in modalità fai-da-te per rischio di avere effetto yo-yo, cioè riprendere i chili persi durante il dimagrimento.
La dieta chetogenica fa bene se utilizzata nel modo giusto, chi non può farla?
Ogni caso deve essere valutato in modo preciso, dobbiamo considerare i parametri fisiopatologici ed escludere alcune categorie di persone. Le cose più importanti da controllare sono: la funzionalità renale ed epatica, la presenza di alcune patologie come il diabete insulinodipendente (tipo 1), alcune patologie cardiovascolari, l’assunzione di alcuni farmaci, gravidanza e allattamento, neoplasie, disturbi psichiatrici gravi, anziani, bambini e disturbi dell’alimentazione.
Si consiglia comunque una valutazione con il proprio professionista di fiducia per analizzare la storia clinica, i parametri fisiopatologici e genetici.
La dieta chetogenica cambia anche il microbiota intestinale?
Direi di si, infatti il fattore che determina in modo più consistente il cambiamento del microbiota intestinale è la dieta. Gli altri fattori importanti sono: genetica, ambiente, stile di vita e farmaci.
Gli studi più recenti hanno preso in considerazione come il microbiota intestinale venga modulato dalla dieta chetogenica.
Alcuni tipi di disbiosi o di infiammazione intestinale possono essere migliorate da una dieta che porti a chetosi. Infatti, lo stato di chetosi ha anche un’azione antinfiammatoria a livello intestinale, soprattutto se alla chetogenica classica vengono abbinati alimenti con proprietà probiotiche e prebiotiche.
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