La fibromialgia è una patologia complessa e multifattoriale e caratterizzata da molti sintomi; quello principale da cui la problematica prende il nome è un dolore cronico e diffuso a tutto l’apparato muscoloscheletrico. Questa patologia, infatti, è determinata da un’ alterata regolazione dei sistemi del controllo del dolore a livello del Sistema Nervoso Centrale. Le persone affette da fibromialgia, quindi, presentano una maggior sensibilità al dolore, un’amplificazione del dolore stesso e ridotta capacità di modularlo.

Inoltre, il dolore cronico che caratterizza questa patologia spesso è associato anche ad altri sintomi come astenia, disturbi del sonno, deficit di attenzione e memoria, ma anche ansia, depressione e disturbi gastrointestinali.  Poiché è una malattia complessa, insieme alle terapie e ai farmaci anche l’alimentazione può essere uno strumento utile per la gestione della fibromialgia e per ridurre la sintomatologia. A maggior ragione nei pazienti fibromialgici è necessaria un’ adeguata alimentazione che permetta di garantire l’apporto di tutti i macro e micronutrienti necessari al sistema muscoloscheletrico e il mantenimento di un apparato gastrointestinale in salute.

Quale alimentazione può essere utile per la gestione della fibromialgia?

L’alimentazione è uno strumento da poter utilizzare come supporto nella gestione della fibromialgia per garantire un supporto alla funzionalità del sistema nervoso e all’apparato muscoloscheletrico, due aspetti fondamentali in questa patologia. Per cui si deve assicurare un adeguato apporto di  vitamine, minerali e scongiurarne eventuali carenze. Infatti, nei pazienti con questa problematica possono presentarsi carenze di minerali determinanti per il corretto funzionamento del sistema nervoso per cause genetiche, malassorbimento intestinale oppure aumento della richiesta di minerali quali:

  • ferro
  • selenio
  • zinco
  • magnesio

Inoltre, è necessario che l’alimentazione sia antinfiammatoria e a supporto del sistema immunitario, cercando quindi di evitare cibi industriali e preconfezionati (ricchi di additivi, conservanti, zuccheri e sale) e utilizzando alimenti di origine animale se di buona qualità, biologi e proveniente dall’allevatori che pascolano il bestiame. Dall’ altro lato un’alimentazione antinfiammatoria deve prevedere alimenti ricchi di micronutrienti ad azione antinfiammatorio e antiossidante come:

  • vitamina D
  • Omega 3
  • coenzima Q10
  • vitamina E
  • carotenoidi
  • licopene
  • polifenoli

Ovviamente, anche il sostegno muscolare è determinante per la gestione della sintomatologia fibromialgica, per cui è essenziale con corretto ed adeguato apporto di proteine e amminoacidi inclusi quelli ramificati BCAA (valina, leucina, isoleucina) che non solo permettono la sintesi proteica e muscolare, ma sono anche fonte energetica per i muscoli stessi.

Infine, alcuni studi hanno evidenziato un riscontro positivo nell’utilizzo di strategie nutrizionali a basso contenuto di zuccheri fermentabili a livello intestinale, come la dieta low-Fodmap, di cui abbiamo già parlato in questo articolo: FODMAP e sintomi gastrointestinali. Questo poichè è stato visto che anche il benessere intestinale gioca un ruolo chiave insieme all’alimentazione per la gestione della fibromialgia.

La gestione della sintomatologia fibromialgica parte dall’intestino

Tra i sintomi più frequenti che accompagnano i pazienti fibromialgici ci sono quelli inerenti problemi gastrointestinali. Possiamo dire che molto spesso questa problematica è associata a disturbi tipici della Sindrome del Colon Irritabile (IBS), ma anche aumento dell’ intolleranza al lattosio e un’ alterata sensibilità al glutine non celiaca (NCGS). Tutti questi aspetti possono essere meglio indagati ed approfonditi tramite una valutazione dello stato di alterazione dell’ equilibrio intestinale con specifiche analisi di approfondimento come quella del microbiota intestinale.

Infatti, non è raro che i pazienti affetti da fibromialgia presentino uno squilibrio della composizione del microbiota intestinale ovvero una disbiosi intestinale che porta ad un aumento di batteri patogeni, una riduzione dei benefici e una sovraccrescita batterica a livello dell’intestino tenue che promuove la fermentazione. Questa disbiosi di conseguenza può determinare nell’intestino un incremento di sostanze nocive e infiammatorie, danneggiamento della mucosa con perdita della funzione di “barriera” ed aumento quindi della permeabilità intestinale (leaky gut).

Il benessere intestinale per la gestione dei sintomi associati alla fibromialgia:

Un’ alimentazione mirata al benessere intestinale può essere utile non solo per la gestione dei sintomi della fibromialgia che riguardano prettamente l’apparato gastrointestinale, ma anche tutti quei sintomi legati alla sfera psicologica. Ormai è noto il profondo collegamento tra intestino e cervello e recentemente anche in questo blog abbiamo discusso di come la salute del nostro intestino è alla base del benessere psicofisico.

Anche per la gestione della patologia fibromialgica è importante comprendere che molti prodotti che rilasciano i batteri nel nostro intestino possono entrare in circolo e raggiungere il sistema nervoso centrale. Qui le varie sostanze possono avere effetti diversi, tra cui essere eccitatorio o comunque andare a sensibilizzare maggiormente il cervello al dolore ed amplificandolo, ma anche alimentando la generazione di stati ansiosi e depressione.

 

 

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Bibliografia

  1. Marum AP, Moreira C, Tomas-Carus P, Saraiva F, Guerreiro CS. A low fermentable oligo-di-mono-saccharides and polyols (FODMAP) diet is a balanced therapy for fibromyalgia with nutritional and symptomatic benefits. Nutr Hosp. 2017 Jun 5;34(3):667-674. doi: 10.20960/nh.703. PMID: 28627205.

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