La cistite è un’infiammazione della mucosa vescicale che colpisce prevalentemente il sesso femminile a causa della conformazione anatomica dell’uretra, molto più breve rispetto a quella maschile.
L’incidenza risulta più bassa nelle giovani donne di età inferiore ai 20 anni, ma si stima che il 50% delle donne ne soffra almeno una volta nella vita e nella maggior parte dei casi, purtroppo, risulta essere recidivante.
Tra le principali cause predisponenti la cistite si annoverano:
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- Escherichia coli, un batterio appartenente alla flora batterica intestinale che risulta l’agente eziologico più frequente, probabilmente anche in seguito ad un uso indiscriminato di antibiotici e antimicotici;
- La menopausa, in quanto comporta un calo della produzione di ormoni estrogenici con conseguente alterazione del trofismo vaginale;
- L’uso di creme spermicide anticoncezionali e/o il diaframma, tutti elementi che possono favorire l’alterazione dell’ambiente mucosale intimo;
- Un’alimentazione ricca di farine raffinate, eccessivamente carica di dolciumi, bibite zuccherate e in genere di cibi fortemente acidificanti;
- La scarsa idratazione unitamente al consumo eccessivo di caffè e bevande alcoliche che tendono ad alterare il pH del lume intestinale e delle mucose genito-urinarie;
- la scarsa o al contrario l’eccessiva igiene intima;
- l’utilizzo di assorbenti interni;
- i rapporti sessuali e le malattie sessualmente trasmissibili;
- stipsi.
Sintomi più tipicamente associati alla cistite sono:
- il gonfiore addominale
- l’aumento del numero di minzioni durante le 24h
- il bruciore intimo
- il dolore alla minzione
- perdite ematiche durante la minzione
I trattamenti farmacologici classici che vengono frequentemente prescritti per la cura della cistite risultano eccessivamente invasivi e non mirati al ripristino dell’equilibrio del microbiota entero-vaginale che, in seguito alle varie condizioni sfavorevoli prima elencate, può trovarsi in uno stato di infiammazione importante dovuto al sopravvento di batteri patogeni.
E’ quindi molto comune nella nostra pratica ambulatoriale incontrare donne che hanno frequenti recidive e questo accade perché il problema non viene affrontato in maniera strutturale e sistemica, ma limitandosi a trattare unicamente i sintomi e non rimuovendo le cause che l’hanno determinata.
Da qui risulta decisivo un intervento sulle abitudini nutrizionali del paziente che mostra questo tipo di infiammazione, oltre al sostentamento dell’equilibrio del microbiota intestinale e vaginale, mirato soprattutto a ridurre la permeabilità intestinale (leaky gut), condizione che si accomuna nei casi di recidiva.
L’intervento nutrizionale consiste prevalentemente nell’impostazione di una dieta antinfiammatoria che prevede:
- Minor consumo di latticini pastorizzati, proteine e grassi animali, zuccheri semplici e carboidrati ad alto indice glicemico, sale raffinato e grano o prodotti a base di farina trasformata,
- Maggior consumo di frutta, verdura, cereali integrali e proteine e grassi sani.
- Evitare gli alimenti che contengono molte sostanze chimiche come conservanti artificiali, aromi, dolcificanti come l’aspartame, coloranti e stabilizzanti che sono inclusi cibi preparati, confezionati e veloci.
Consumo di Alimenti funzionali per la cistite:
- alimenti continenti D-Mannosio (mele, arance, pesche, broccoli, fagiolini)
- alimenti contenenti omega3 (pesce azzurro, semi di lino)
- alimenti contenenti probiotici (alimenti fermentati: crauti, kefir d’acqua, tè Kombucha)
- alimenti contenenti prebiotici (FOS/inulina: carciofi, porri, asparagi, tarassaco, topinambur, cicoria, aglio, cipolla)
Integrazione consigliata:
L-mannosio: è un monosaccaride in grado di unirsi selettivamente ai batteri mannosio sensibili, responsabili della cistite, prima ancora che essi aderiscono alla mucosa, impedendone la colonizzazione ed eliminandoli con le urine. Non sono presenti effetti collaterali particolari, è può essere assunto sia da pazienti affetti da diabete e da donne in gravidanza.
Cranberry:La ricerca in vitro ed ex vivo ha confermato che la proantocianidina, una sostanza chimica presente in alta concentrazione nel mirtillo rosso, ha un effetto dose-dipendente sull’adesione e lo spostamento di E coli dalle cellule uroteliali
Vitamina C: L’acido ascorbico (vitamina C) è spesso raccomandato come integratore che può prevenire la recidiva da infezione delle vie urinarie mediante acidificazione delle urine. I dati in vitro ora suggeriscono che la vitamina C può avere un effetto batteriostatico nelle urine. È stato dimostrato che questo effetto è mediato dalla riduzione dei nitriti urinari in ossidi di azoto reattivi piuttosto che dall’abbassamento del pH urinario
Probiotici: avvalersi di un esame del microbiota intestinale e/o vaginale permetterà di integrare in maniera specifica a seconda delle carenze o di eventuali eccessi di patogeni. Inoltre,recentemente, è stata esaminata l’efficacia e la sicurezza del Lactobacillus crispatus intravaginale per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie (eventualmente dopo aver valutato con un esame del microbiota vaginale se carente).